“Figliolo, non vorrei interrompere, ma dovrei comunicarti una cosa….” Mi girai a queste parole del vecchio signore e nella stanza era apparso anche un bambino, che sedeva sospeso nell’aria accanto a lui. “Figliolo, la tua vita è stata quella di un normale ragazzo di diciotto anni, ma, per la verità, abbiamo riscontrato parecchi comportamenti superbi e sgarbati. La giuria celeste era propensa a condannarti a qualche annetto di serie B, ma poi hanno assistito a tutta una serie d’emozioni, quando hai visto piangere quella tua amica che tante volte era stata oggetto di offese da parte dei tuoi compagni. Hanno deciso di concederti la serie A, ma con il pericolo della retrocessione. Quest’angelo ti accompagnerà nel luogo stabilito per te. Mo, vattenn’, perché teniamo un’altra causa.”
Il paradiso è come un grande prato, con delle piante tutte verdi e con qualche frutto sopra, mele, pere, pesche, ciliegie, tutte insieme, senza tener conto delle stagioni. Il cielo è di un azzurro più chiaro del nostro e non c’è il sole. Tutto l’ambiente è illuminato da una specie di trapezio tridimensionale di cui non si riescono a scorgere i particolari. E’ un’enorme punto luminoso e dà la stessa impressione di quando guardi una lampadina. Mi guardo intorno. Ci sono delle panchine e delle casette di legno. La gente cammina e discute, chi legge un libro, chi prende il sole, o, visto che non c’è, prende il punto luminoso!! A terra ci sono una specie di gnometti, che sembrano neonati che camminano e assomigliano ai bambolotti della mia sorellina. Uno di questi mi si avvicina. “Tu devi essere Michele, vero? Allora, tu qua puoi fare tutto, tranne che fumare l’erba del prato. E’ una raccomandazione che faccio a tutti i ragazzi che vengono qua. Non te lo dico perché è vietato, ma perché è di plastica, e se lo fai, ti viene qualcosa, e se ti dobbiamo portare all’ospedale, devi fare la fila nel purgatorio, e là sono parecchio invidiosi di quelli che stanno qua, e perciò non so se torneresti più.
Fece per andarsene ma lo bloccai. “Che cos’è quello?” chiesi indicando il punto luminoso. “E ti pareva…” disse l’omino. “Quella è la casa di Dio. No, non è una chiesa. E’ proprio l’abitazione di Dio. Con la cucina, la stanza da letto e pure il bagno. E ti assicuro che si sente soprattutto quest'ultimo...”
Ma dove sono capitato?
Andai nella Show Room e mi misi a guardare la Terra.
Oh, ho beccato proprio il mio funerale!!! Guarda un po’ mia madre come piange… E mio padre?? Dov’è??? Ah, saluta la cameriera in fondo alla chiesa… Oh, papà, le mani… e dai su…. E pure in chiesa a fare queste cose…
Uh, guarda! C’è anche Ilaria. Però, oggi sembra più bella… Valà, ho sprecato un’occasione… si poteva fare qualcosa con quella lì, in fondo è l’unica che mi sembra veramente dispiaciuta…
Eccola lì, la puttana!! Puttana! Puttana! Chissà quanti punti in meno mi danno se lo ripetò all’infinito… Puttana… E quel grandissimo stronzo… si, bravo accompagnala sull’altare a vedere la mia bara e poi magari sputateci dentro che vi rispondo e vi faccio castrare…
Che cerimonia triste… Quasi quasi cambio canale…
“Ehi, gnomo!” grido all’ometto di prima… “non c’è la parabolica qui…”
“qui stiamo pieni di parabole… cerca Gesù… è lui l’esperto…”
“no le parabole, la parabolica, l’antenna, il satellite…”
Lo gnomo non mi sente…
Pigio sul un tasto qualsiasi. Che culo! (ops, altro punto in meno) Ho beccato il Napoli. Quasi quasi vado da Gesù e richiedo un miracolo… Il Napoli in serieA!!!
Si sta proprio bene in paradiso….
4 commenti:
Uh mi sta appassionando questa storia :)
“non c’è la parabolica qui…”
“qui stiamo pieni di parabole… cerca Gesù… è lui l’esperto…”
:°°°D STUPENDA!!
L'idea di questo paradiso mi piace, molto originale.
Rimarrò sintonizzata :)
Non vorrei deluderti... ma è finita!! ^-^
peccato... anch'io avrei voluto leggere il continuo.
Cmq brava davvero, brava brava brava!!
ebbrav!
Nooooo... Uffy, c'entrava il Napoli!
:(
Ed io che mi ci ero azzeccato...
Cmq forza Napoli!
Che qui tutti soffrono per sto Napoli, almeno staranno per un pò tranquilli...
Beso!
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